L’impegno del CAR accanto alla Città Metropolitana di Roma per uno sviluppo sostenibile

Questa mattina ho preso parte a “Metropoli al futuro”, un’appuntamento online promosso dalla Città metropolitana di Roma Capitale nell’ambito della redazione del Piano strategico metropolitano e l’Agenda metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile.
Il Piano strategico metropolitano si è posto la sfida di definire un nuovo equilibrio tra città e territorio, sviluppo e ambiente, e vuole essere un’occasione per definire interventi efficaci rispetto alle esigenze dei singoli territori, in un’ottica collaborativa. In tale contesto, nel mio intervento ho voluto innanzitutto sottolineare come il CAR voglia valorizzare la propria appartenenza alla Città Metropolitana di Roma, nella quale di fatto hanno luogo alcune infrastrutture che sono fondamentali anche per la Capitale, come ovviamente il Centro Agroalimentare Roma, ma come anche, ad esempio, l’aeroporto di Fiumicino e il porto di Civitavecchia. Sono realtà che si sono sviluppate al di fuori della zona urbana di Roma, ma che comunque rappresentano l’ossatura di base del territorio.
Il CAR svolge un’attività che a metà strada tra l’agricoltura e la logistica. Due attività fondamentali, come dimostrato da questo ultimo anno e mezzo drammatico, perché una delle urgenze maggiori è stata garantire cibo fresco a tutte le famiglie, per andare incontro così a un diritto fondamentale, quello di portare avanti una dieta sana, importante anche per la salute. Il nostro lavoro quotidiano, quindi, durante la pandemia ha dovuto subire un cambiamento, perché forzato dalla situazione di emergenza, ma lo sforzo che stiamo facendo è quello di andare ancora oltre e tentare di creare le condizioni perché i cittadini tutti, dal centro alle periferie, possano accedere quotidianamente, senza particolari difficoltà, al consumo di cibo fresco, che provenga da territori limitrofi e che sia di stagione, e questa è per noi una grandissima sfida. Il CAR lavora per questo, siamo una grande infrastruttura industriale, ma molto inserita e calata nel sistema agricolo: da noi ci sono quasi 200 aziende di produttori che vendono direttamente il loro prodotto, tanti commercianti che vendono prodotti locali, e l’organizzazione che abbiamo è tale che un prodotto raccolto dal campo la mattina può essere già sulle tavole per la cena della sera.
Il 2021 è stato proclamate dalle Nazioni Unite l’Anno internazionale della frutta e della verdura, proprio perché questi prodotti sono alla base di una qualunque dieta sana. I Mercati all’ingrosso, per riconoscimento del direttore della FAO, sono determinanti per garantire accesso al cibo ma anche sostenibilità, quindi un nuovo paradigma con cui ormai anche il modo dell’agroalimentare si deve confrontare. Fra poche settimana a Roma si terrà un pre-summit che porterà al World Food Summit di New York nel prossimo autunno, e si parlerà proprio di sostenibilità nel settore agroalimentare. È la prima volta che il cibo viene messo in questo modo al centro dell’attenzione, perché prima il tema dominante era quello della fame, che va ancora affrontato con determinazione, ma affiancandogli anche un impegno per garantire che la catena di produzione e distribuzione del cibo non sia distruttiva del sistema economico, ma rappresenti anzi un arricchimento.
Noi vogliamo portare avanti questo intento anche in sinergia con la Città Metropolitana di Roma Capitale, ragionando insieme su come garantire uno sviluppo equilibrato per tutto il nostro territorio.