Italia leader in Europa per l’agricoltura biologica. Scopriamo insieme perché sono importanti questi dati

Alcuni dati pubblicati da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) in occasione della Fiera Sana di Bologna che si sta svolgendo in questi giorni, evidenziano come in Italia continua a crescere il numero delle superfici coltivate a biologico in Italia e del numero di operatori coinvolti nella filiera, tanto che in 10 anni sono praticamente raddoppiate le aziende di produzione e di trasformazione di prodotti biologici, mentre gli ettari dedicati a questa coltivazione sono aumentati del 60%, superando così il 15% di tutti i terreni agricoli del nostro Paese, ben oltre la media europea.
Perché sono importanti questi dati? Perché, come sappiamo, l’agricoltura biologica prevede l’uso nelle coltivazioni e negli allevamenti esclusivamente di sostanze naturali, facendo a meno quindi di ogni tipo di concime, diserbante o insetticida creato con sintesi chimica. In questo modo, si lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, poiché queste vengono utilizzate all’interno di un modello di sviluppo in grado di durare nel tempo.
Un passo in avanti notevole rispetto ai terreni coltivati con agricoltura industriale, dove vengono abbondantemente utilizzati pesticidi e altri composti derivati del petrolio. In più, c’è da considerare che la maggior parte dei terreni coltivati in questo modo non vengono utilizzati per l’alimentazione umana, ma per la produzione di mais e soia da somministrare al bestiame allevato in batteria. Un modello di agricoltura che, come abbiamo visto più volte, non è più sostenibile e ci sta portando rapidamente verso l’esaurimento delle risorse naturali e, di conseguenza, sta causando un continuo aumento del fabbisogno energetico e di emissioni tossiche, con effetti ben visibili sul clima e sull’ambiente.
Perciò dobbiamo accogliere con grande soddisfazione i dati Ismea, perché significa che tante persone si stanno orientando verso un maggiore consumo dei prodotti biologici per migliorare le condizioni del nostro Pianeta. Emerge, infatti, come nel 2018 la spesa per i prodotti alimentari biologici ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, raggiungendo una quota del 3% sul valore complessivo dell’agroalimentare. E il trend si è confermato anche per i primi 6 mesi del 2019, con un’ulteriore crescita degli acquisti nel canale domestico del +1,5%, nonostante la condizioni meteo avverse abbiamo limitato l’offerta di molte produzioni. A trainare queste vendite è la Grande Distribuzione, che negli ultimi 10 anni ha visto aumentare i prodotti agroalimentari bio del 217%.
Di fatto, quindi, il biologico sta uscendo dalla dimensione di nicchia delle origini, e sta diventando uno stile di vita ampiamente diffuso e consolidato nelle abitudini alimentari delle famiglie italiane.