Eletto il nuovo direttore della FAO, sarà il cinese Qu Dongyu

È stato eletto il nuovo direttore generale della FAO e per la prima volta al vertice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura salirà un cinese e un esponente di un partito comunista, Qu Dongyu, che ha vinto con 108 voti contro la rivale francese Catherine Geslain-Lanéelle, la candidata presentata dall’Unione Europea, e contro il georgiano Davit-Kirvalidze.
Qu Dongyu ha 56 anni, è un biologo e per il suo Paese è vice Ministro dell’Agricoltura e degli Affari Rurali. Inizierà ufficialmente il suo mandato il prossimo 1° agosto e lo porterà avanti fino al 31 luglio 2023. Sarà il nono direttore generale della FAO, la cui sede come sappiamo è a Roma, e succederà al brasiliano Jose Graziano Da Silva, eletto per la prima volta nel giugno del 2011 e poi confermato nel 2015 e diventato così il primo direttore dell’agenzia a servire per due mandati consecutivi di quattro anni.
Secondo la sua presentazione ufficiale come candidato direttore generale della FAO le attività di Qu si sono concentrate soprattutto sulla ricerca in materia di innovazione, sull’aumento del reddito da attività rurali, sulla riduzione della povertà attraverso la scienza e la tecnologia e sulla costruzione di un sistema di valutazione della qualità della produzione agricola.
Per la Cina, questa nomina rappresenta un’importante vittoria nei confronti dell’Europa e degli Stati Uniti. L’Italia, dal canto suo, ha mantenuto un riserbo assoluto sul suo voto, poiché da Paese ospite della Fao non ha voluto sbilanciarsi. Di ufficiale sono arrivate solo le “congratulazioni” del premier Giuseppe Conte al neo eletto e la disponibilità a “lavorare a stretto contatto per affrontare le nostre sfide comuni”. Il Ministro Centinaio ha invece ricordato “il rapporto di amicizia” e i “recenti accordi bilaterali” tra Italia e Cina.
Adesso però è il momento anche alla FAO di mettere da parte la campagna elettorale e di riprendere a lavorare uniti, perché il tema del cibo e dell’agricoltura sta diventando sempre più centrale per il destino di tutto il mondo.