Oggi la giornata dell’ambiente contro l’inquinamento atmosferico, serve un cambio di passo anche in agricoltura

Oggi si celebra la giornata mondiale dell’ambiente, una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
La parola d’ordine del World Environment Day 2019 è #BeatAirPollution, un tema molto sentito poiché abitare in aree che rispettino gli standard minimi di sicurezza sull’inquinamento atmosferico è una prerogativa negata al 91% della popolazione mondiale. Quest’anno la ricorrenza sarà ospitata dalla città di Hangzhou, in Cina, uno dei Paesi simbolo del problema globale delle emissioni dannose.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 7 milioni di persone muoiono a causa dell’esposizione all’aria inquinata, e purtroppo, come ricordano le Nazioni Unite, circa il 24% di tutti i gas serra emessi al mondo provengono da agricoltura, silvicoltura e altri usi del suolo. Solo nel nostro Paese, secondo l’Ispra, l’agricoltura convenzionale è la sesta causa di inquinamento atmosferico. A essere particolarmente dannosi, i metodi di allevamento industriali, che producono grandi quantità di metano e ammoniaca.
Come possiamo fare per cercare di arginare questo problema? Una soluzione potrebbe venire dall’agricoltura bio, che può rappresentare un argine al peggioramento del riscaldamento globale per la capacità dei terreni di sequestrare il carbonio.
Come ha ricordato in questi giorni anche NaturaSì, secondo l’organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) i terreni gestiti con metodo biologico, che utilizzano in media il 45% di energia in meno e producono il 40% in meno di gas serra, possono assorbire almeno mezza tonnellata di carbonio per ettaro all’anno. Secondo i calcoli del Wmo, basterebbe convertire al bio il 20% dei campi europei per ridurre le emissioni di gas serra di 92 milioni di tonnellate di CO2, più delle emissioni dell’Austria (76 milioni di tonnellate all’anno) e poco meno di quelle della Grecia (101 milioni).
Proprio ieri, inoltre è stato firmato a Torino il protocollo di intesa che istituisce il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”, con il quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell’ambiente, il ministero dell’Economia, il ministero dello Sviluppo economico, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero delle Politiche agricole, il ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome, s’impegnano ad individuare le attività da porre in essere per la realizzazione di misure, di breve e medio periodo, di contrasto all’inquinamento atmosferico in Italia. Per il Mipaaft era presente il sottosegretario Alessandra Pesce, la quale ha sottolineato come “l’agricoltura è stata molte volte chiamata in causa per questioni ambientali, ma negli ultimi anni vi è una maggiore sensibilità ambientale anche da parte degli operatori del settore agricolo. L’agricoltura oggi è sempre più sostenibile, questo premia non solo gli imprenditori e i produttori ma anche i consumatori sempre più attenti alla salvaguardia dell’ambiente e alla qualità del prodotto finale”.
Un percorso di cambiamento è quindi stato faticosamente avviato, ora bisogna a tutti i costi portarlo avanti per salvaguardare il nostro mondo.