È ora di un commissario italiano all’Agricoltura in Europa per rilanciare il ruolo dell’Italia

Published by Fabio Massimo Pallottini on

Nell’articolo di Daniele Manca, sul Corriere della Sera di qualche giorno fa, ho letto un dato che mi ha colpito, un dato che non conoscevo, pur frequentando il settore da tanti anni. Il dato è quello del valore aggiunto in Agricoltura. 

L’agricoltura italiana è la prima in Europa per il valore aggiunto, ben 32,2 miliardi, più di Francia (32,1), Spagna, (30,2) e Grecia (16,8).

Non bisogna essere economisti per capire che il valore aggiunto è una grandezza estremamente significativa: significa valore, occupazione, reddito, e la tanto bistrattata Agricoltura Italiana è capace di sopravanzare anche altre potenze continentali come Francia e Spagna.

A questi dati si aggiungono quelli che riguardano più in generale l’agroalimentare. Oltre 40 miliardi di esportazioni, un settore che vale ben il 12% del PIL! Un dato di estremo significato.

Eppure l’agroalimentare stenta a trovare quella centralità, anche nella politica del nostro Paese. 

Creare un Ministero dell’Agroalimentare, rivedere un eccesso di decentramento sono forse i primi passi per affermare un nuovo protagonismo. Il successivo è la scelta del prossimo Commissario a Bruxelles. È ora di un italiano.

È una scelta che darebbe un doppio segnale: a Roma, al nostro settore che si è sentito un po’ abbandonato in questi anni, a Bruxelles, per affermare il ruolo del nostro modello di agroalimentare in Europa.

Categories: AgriCultura

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