Cibo bio, benefici maggiori per la salute se proviene da orti a km zero

Published by Fabio Massimo Pallottini on

È stato pubblicato il Report YouFarmer Bio&Salute 2019, uno studio nato dalla collaborazione tra la piattaforma di co-farming YouFarmer, finalizzata a consentire di avere il proprio orto a km zero coltivato da aziende agricole certificate biologiche e biodinamiche, e l’Istituto Ricerche Applicate di Usmate Velate (Monza e Brianza).

Tra i dati più interessanti, vorrei sottolineare quello secondo il quale per cogliere i benefici del consumo di cibo bio è fondamentale il km zero. Viene evidenziato, infatti, che i prodotti da agricoltura biologica apportano benefici nutrizionali superiori a favore della salute cardiovascolare e prevenzione del cancro se provenienti da orti biologici a km0.

I risultati della ricerca, condotta nell’ultimo anno dalla ricercatrice dell’Iss nel dipartimento di oncologia e medicina molecolare Mariantonia Logozzi, hanno quindi confermato, con numeri e percentuali alla mano, che per avere benefici del consumo di cibo bio è fondamentale il km0.

La conservazione a temperature di +4 gradi per lungo tempo, infatti, degrada i fitonutrienti presenti nelle verdure e importanti vitamine idrosolubili, come la vitamina C, alleata indiscutibile della nostra salute.
I ricercatori hanno spiegato inoltre nel dettaglio che le colture bio presentano in media un contenuto più elevato delle sostanze nutritive principali, rispetto alle colture convenzionali.

Ad esempio, il contenuto di vitamina C di un frutto o di un ortaggio biologico è il 27% in più, in media, di un prodotto coltivato impiegando fertilizzanti e pesticidi.

Infine si suppone che se consumati tutti e cinque gli ortaggi più studiati, in una dieta bio si consumano 89.2 mg di vitamina C contro i 67.9 mg di una dieta convenzionale.

Alla luce di questi dati interessanti, vorrei comunque sottolineare come gli integralismi sono sempre privi di equilibrio e inducono quindi a delle perplessità. Sì perciò al cibo biologico, ma anche il convenzionale va bene se proviene da una filiera controllata. Così come è importante il km zero, che per noi, però, significa semplicemente mangiare prodotti italiani. Ma anche in questo caso, se vogliamo assaggiare qualcosa di più esotico, non demonizziamo. L’equilibrio è importante, come in tutte le cose.

Categories: AgriCultura

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