IL PRANZO DELLA DOMENICA: Alla scoperta delle tradizioni di Ferragosto

Published by Fabio Massimo Pallottini on

Questa domenica, interrompiamo per un attimo il giro delle tradizioni culinarie delle regioni italiane per ampliare un po’ lo sguardo e concentrarci sulla giornata di festa che celebreremo da qui a pochi giorni: Ferragosto.

Oggi, la Chiesa festeggia il 15 di agosto l’Assunzione in Cielo di Maria, ma le origini di questo giorno di festa sono molto più antiche e risalgono ai tempi dell’Antica Roma. Il nome stesso, deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti, le vacanze di Augusto. Nel 18 a.C., infatti, l’imperatore Ottaviano, proclamato dal Senato romano “augusto”, dichiarò che tutto il mese di agosto sarebbe stato festivo e dedicato a una serie di celebrazioni solenni, la più importante delle quali cadeva il 13 ed era dedicata a Diana, patrona del legno, delle fasi lunari e della maternità, e celebrata nel tempio dedicato alla dea sull’Aventino. La festa ha quindi resistito nel corso dei secoli, arrivando fino a noi. Oggi, la tradizione più seguita è quella della “gita fuori porta”, e ogni zona del nostro Paese ha le sue tradizioni legate al 15 di agosto, perciò ne esploreremo insieme alcune, per prepararci al meglio ai festeggiamenti.

Ad esempio, se partiamo da Roma e dal Lazio, non possiamo parlare di Ferragosto senza menzionare il pollo con i peperoni, piatto non certo leggero, ma molto semplice da preparare e dal gusto unico. Indicazioni particolari: il pollo è preferibile ruspante, per la sua carne più saporita, e i peperoni, meglio se gialli o rossi, non vanno arrostiti ma cotti insieme al pollo. Spostandoci un poco più a nord, arriviamo in Toscana, terra nella quale sembra sia nata l’usanza (poi arrivata anche in altre regioni) di servire sulla tavola ferragostana il piccione. Qui, viene preparato ripieno di finocchiona, un salume tipico condito con il finocchio e poi accompagnato anche da salsicce e patate. L’Umbria, invece, vede protagonisti gli gnocchi, conditi, come da tradizione contadina, con sugo di papera. I contadini, infatti, usavano la carne di questo animale, molto più succulenta del pollo, per festeggiare la fine del lavoro di mietitura. Una tradizione arrivata fino ai giorni nostri.

Se ci spostiamo in Campania, invece, in modo particolare nella zona della Costiera Amalfitana, ecco che nel nostro pranzo di Ferragosto non potranno mancare gli “zitoni” una pasta, simili a dei maccheroni di pasta fresca, ma più larghi e più lunghi, spezzati prima della cottura e conditi poi con sugo di pomodoro fresco, pomodori secchi e capperi. Gli “zitoni” li ritroviamo anche in Calabria, ma in una variante passata in forno e che prevede l’aggiunta di polpette, uova sode, salsiccia e formaggio.

Passando infine ai dolci, andiamo in Sicilia, dove regna incontrastato il “Gelu di Muluna”, il Gelo di Melone, che, a dispetto di quello che il nome potrebbe far pensare alla maggior parte di noi, è un dolce che si realizza con l’anguria, cuocendone la polpa a fuoco lento con zucchero e farina prima di lasciarla al freddo qualche ora e poi consumarla con il cucchiaino. Ci sono poi le Margheritine di Stresa, biscotti molto usati in Piemonte che prendono il nome dalla regina Margherita di Savoia, che era solita offrirne ai suoi ospiti proprio in occasione dei ricevimenti ferragostani. Tornando invece in Toscana, nella zona di Grosseto, ecco che troviamo i biscotti di Mezz’Agosto, delle ciambelline aromatizzate con vino e anice.

Se volete quindi trascorrere il 15 di agosto seguendo la tradizione, questi sono alcuni suggerimenti che potete seguire. In ogni caso, buon Ferragosto!


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