Le parole del Papa sul cibo sprecato, uno stimolo a proseguire il nostro lavoro
Durante l’Angelus di ieri, Papa Francesco ha toccato un argomento che mi sta molto a cuore, quello del recupero del cibo. Commentando l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Pontefice ha ricordato le parole che Gesù ha detto al termine dell’episodio, quando tutte le persone si erano saziate: “Raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto”. Francesco ha quindi commentato: “Io penso alla gente che ha fame e a quanto pasto avanzato noi buttiamo. Ognuno di noi pensi: il pasto che avanza, a pranzo o a cena, dove va? A casa mia, il pranzo avanzato si butta? Se è così vi do un consiglio: parlate con i nonni, cosa facevano durante la guerra con i pasti avanzati. Non buttare mai il pasto avanzato, si rifà o si dà. È un consiglio e anche un esame di coscienza”.
Lavorando da anni nel settore agroalimentare, il tema dello spreco del cibo è sempre stato al centro della mia attenzione. Ultimamente, poi, abbiamo vinto un progetto nazionale, grazie a un bando del MIPAAF, proprio per la limitazione degli sprechi e l’impiego delle eccedenze alimentari e abbiamo avviato con le ACLI di Roma una proficua collaborazione per sostenere il loro progetto “Il Cibo Che Serve”, aiutando a riconsegnare sulle tavole delle persone più povere della Capitale il cibo che rimane invenduto all’interno del Centro Agroalimentare.
Certo, sono consapevole che molto ancora si può fare e che ancora del cibo, purtroppo, viene sprecato. Ma le parole di Papa Francesco sono uno stimolo per continuare a lavorare in questa direzione, mettendoci ancora maggiore impegno e dedicando proprio a lui i risultati che questi progetti conseguiranno.