IL PRANZO DELLA DOMENICA: L’importanza dell’educazione alimentare per i nostri figli
Prendo spunto da un articolo apparso venerdì scorso sul Corriere della Sera, a firma di Martina Pennisi, per tornare a parlare di bambini e alimentazione. Nell’articolo, si analizzava infatti come le star di internet più seguite da bambini e adolescenti, i cosiddetti “influencer”, abbiano su questi un’importante ascendente anche riguardo le scelte alimentari.
Mi è sembrata una riflessione molto interessante, partita da uno studio dell’Università dei Liverpool presentato al Congresso europeo sull’obesità, anche perché sappiamo come le preferenze alimentari si consolidino nei primi anni di vita e che sono poi alla base delle condizioni di salute che si avranno da adulti.
“Secondo il Pew Research Center – si legge nell’articolo del Corriere della Sera – l’85% dei 13-17enni americani (che riflettono le abitudini dei coetanei del resto del mondo) si intrattiene con YouTube, il 72% usa Instagram e il 69% Snapchat (sempre meno influente Facebook, 51%)”. E ancora: “La ricerca si è concentrata su Zoella, 10,9 milioni di follower su Instagram, e Alfie Deyes, youtuber seguito da 4,6 milioni di persone. Non stupisce che i ragazzini si facciano condizionare dalle loro scelte alimentari. Se li vedono consumare cibo spazzatura, sono portati ad assumere il 26% di calorie in più. Si fidano, li considerano come se fossero amici o compagni di classe. E ignorano come in molti casi i prodotti sbandierati nei post o nelle Storie siano sponsorizzati”.
Quest’ultimo mi sembra un punto importante da analizzare: tutti nuovi fenomeni del web guadagnano grazie alle sponsorizzazioni e quindi non parlano di un prodotto piuttosto che di un altro all’interno dei loro video perché lo ritengono effettivamente migliore, ma perché percepiscono un compenso dall’azienda produttrice. Questo meccanismo, come è suggerito anche nell’articolo di Martina Pennisi, andrebbe reso il più possibile trasparente, ma soprattutto, e so di parlare probabilmente di un’utopia, questi “influencer” dovrebbero porsi il problema di chi li segue e quindi scegliere con più cura quali argomenti trattare, e come.
Certo, la responsabilità riguardo le corrette scelte alimentari dei nostri figli non sarà mai la loro, ma poiché l’educazione comincia sempre con l’esempio, possiamo da qui ragionare sulle scelte che noi stessi compiamo e su come non possiamo lasciare che il lavoro di educazione alimentare sia svolto in modo superficiale, o delegato a qualcun altro. È naturale, ad esempio, che i più i giovani vengano attratti dal cosiddetto “cibo-spazzatura” molto più di quanto possano esserlo da un piatto di insalata, ma poiché la frutta e la verdura sono la base più solida della corretta alimentazione bisogna trovare il modo di farli entrare in modo naturale nell’alimentazione quotidiana dei nostri figli, magari trovando il modo migliore rispetto ai loro gusti per cucinarli, oppure facendo loro scoprire anche quanta bellezza c’è dietro la nascita di questi alimenti (come dicevo in un articolo di qualche giorno fa LINK).
In conclusione, se vogliamo evitare di crescere dei bambini che dovranno affrontare il problema dell’obesità e se vogliamo cercare di garantire loro un futuro il più possibile sano, non possiamo non partire da una corretta alimentazione e, per fare questo, c’è bisogno di un impegno serio e costante, lo stesso che mettiamo in ogni altro aspetto dell’educazione.