L’agricoltura sociale, risorsa per il Paese e risposta alle nuove povertà

Published by Fabio Massimo Pallottini on

In Italia cresce l’agricoltura sociale, ma serve un marchio nazionale per valorizzare le produzioni e la stesura delle norme attuative della legge 141/2015. In sostanza questa è la richiesta delle associazioni di categoria che io sottoscrivo in pieno. Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Forum Nazionale Agricoltura Sociale, Rete delle Fattorie Sociali, Cnca, Capodarco e Legambiente hanno centrato il problema soprattutto in un momento di forte crescita del comparto.

Le ultime rilevazioni realizzate dal Crea con Rete Rurale attestano una forte crescita del settore con investimenti per 20,3 milioni di euro e attività finalizzate nel 71% dei casi all’inserimento socio-lavorativo delle fasce più deboli della popolazione: disabili, disoccupati con disagio, detenuti, immigrati.

Il settore è diventato a pieno titolo una risorsa importante per l’Italia in termini occupazionali, di produzioni agricole di qualità e di welfare territoriale. Inoltre, il livello d’innovazione raggiunto non consente una battuta di arresto che andrebbe a discapito dei reali beneficiari: imprese agricole, mondo della cooperazione e del terzo settore.

Credo necessario, dunque, sollecitare le istituzioni a mantenere alta l’attenzione sull’agricoltura sociale per permettere la stesura delle norme attuative e l’istituzione di un marchio nazionale, capace di far conoscere e valorizzare le produzioni delle imprese agricole che lavorano in questo ambito in rete con gli altri attori territoriali, sviluppando la coscienza sociale e la crescita sostenibile e inclusiva dell’agricoltura.

Categories: AgriCultura

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