Agroecologia, un percorso virtuoso verso sistemi alimentari sani e sostenibili
In questi giorni alla FAO a Roma si sta tenendo un importante ed interessante Simposio Internazionale sull’Agroecologia, che quest’anno è arrivato alla seconda edizione. Non molti sanno che l’agroecologia può salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità, promuovere l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Può anche migliorare la capacità di risposta dei piccoli agricoltori familiari, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, contribuire alla produzione e al consumo di alimenti sani e nutrienti e promuovere l’economia e i mercati locali.
Per questi motivi l’evento che si tiene nella nostra città in questi giorni non deve essere sottovalutato. Sono assolutamente d’accordo con il direttore generale della Fao José Graziano da Silva che ha sottolineato come “occorra promuovere un cambiamento trasformativo nel modo in cui produciamo e consumiamo cibo. Dobbiamo proporre sistemi alimentari sostenibili che offrano cibo sano e nutriente e servizi ecosistemici resistenti al cambiamento climatico. L’agroecologia può offrire diversi contributi a questo processo di trasformazione dei nostri sistemi alimentari mettendo insieme conoscenze tradizionali e conoscenze scientifiche applicando approcci ecologici e sociali ai sistemi agricoli, concentrandosi sulle interazioni esistenti tra piante, animali, esseri umani e ambiente”.
Credo che in futuro dovremo concentrarci sull’individuazione di un percorso comune per selezionare delle sfide e delle opportunità per promuovere politiche, pratiche e investimenti efficaci in agroecologia.
Un esempio pratico di agroecologia è offerto dagli agricoltori cinesi che hanno ideato un intelligente ecosistema in cui le foglie di gelso alimentano i bachi da seta i cui rifiuti organici vengono poi usati come cibo per i pesci. Il materiale organico presente negli stagni è quindi utilizzato come fertilizzante per i gelsi, completando così un circolo virtuoso di produzione. Per secoli questo sistema ha anche sostenuto attività complementari come la produzione di seta.