Un patrimonio ambientale in via di disfacimento
Oggi ho avuto la possibilità di fare una piacevolissima passeggiata nella pineta della Feniglia. Per chi non la conoscesse è una pineta che si sviluppa su una lingua di terra tra il mare e la laguna di Orbetello, un posto bellissimo soprattutto fuori stagione, ricco di fascino legato, in più, all’ultimo atto della travagliata e avventurosa esistenza di uno dei più grandi artisti italiani, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che per stenti e febbri malariche vi trovò la morte.
La Duna della Feniglia è suddivisa in tre diverse strisce di vegetazione che si estendono dal mare fino alla laguna. L’area tra l’altro è visitabile sia a piedi che in bicicletta. Entrando in pineta dal lato di Ansedonia, è facile incontrare dei daini. Se si porta con se qualche pezzetto di carota o di pane è possibile avvicinarli, dar loro da mangiare direttamente dalla propria mano. Una patrimonio arboreo, e non solo, davvero magnifico, che costituisce una Riserva forestale di protezione affidata alla gestione dell’Ufficio Territoriale Biodiversità di Follonica che è possibile visitare per gruppi con la guida del Corpo Forestale (che però di fatto non esiste più, visto che dal primo gennaio è confluito in misura consistente nei reparti dell’Arma dei Carabinieri che si occupano di tutela ecologica).
Ora qual è il punto? Questo patrimonio unico, posto alle spalle delle dune tipiche delle nostre coste versa in uno stato veramente drammatico. Non è solo una questione di pulizia, che pure potrebbe molto migliorare, ma di vero e proprio abbandono della componente arborea. Come è noto anche le pinete e i boschi in genere hanno bisogno di un’opera di manutenzione costante e sapiente, ma qui mancano sia l’una che l’altra. Si dirà: bella scoperta. E invece io dico brutta scoperta! Mancheranno risorse, o forse la manutenzione non spettava a loro… Sta di fatto che la pineta appare anche agli occhi di un non esperto come me, come un grande malato. Come ce la caviamo? Con un cartello: pericolo caduta rami secchi.