Lo street food consegnato a domicilio anche a Roma grazie al Mercato di Testaccio

Published by Fabio Massimo Pallottini on

Arriva un nuovo servizio a Roma, che permetterà a chiunque di consumare il cosiddetto “street food” comodamente da casa, grazie alla consegna a domicilio e grazie anche alla partecipazione al progetto del Mercato rionale di Testaccio.

Andiamo però con ordine, iniziando dal principio. Cos’è lo “street food”? Per definirlo al meglio possiamo ricorrere alla definizione che ne dà la FAO, e cioè di “cibi e bevande pronti per essere mangiati, preparati e/o venduti da commercianti o ambulanti soprattutto in strada o in altri luoghi simili”. In molte città, si è diffusa anche una tipologia di piccoli locali (ma anche furgoni o carretti attrezzati) specializzati nella preparazione e vendita di cibi da mangiare in strada.

Da oggi a Roma, quindi, per consumare “cibo da strada” non sarà più neanche necessario essere effettivamente “in strada”. A rendere possibile questo ci sono due realtà, assai diverse fra loro ma che sono riuscite a creare una sinergia importante: da una parte Uber Eats, una delle principali piattaforme di food delivery che permette di ordinare da mangiare tramite una comoda app, e dall’altra lo storico mercato di Testaccio, che ha aderito all’iniziativa con 14 banchi rionali di street food sui 16 presenti al suo interno (attualmente il mercato è complessivamente composto da 101 banchi relativi a tutte le classi merceologiche).

Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia, ma, come ha osservato il country marketing manager di Uber Eats Italia Mario Bini, non è escluso che possa essere attivata “anche in altre città italiane”.

Chi volesse provarlo, quindi, non deve far altro che scaricare l’app dedicata, scegliere cosa vuole mangiare e acquistare. La richiesta sarà esaudita dal titolare del banco scelto che, dotato di un tablet, riceverà l’ordine e provvederà a soddisfarla con l’aiuto di un corriere.

Certo, trattandosi di street food il servizio non può certo coprire tutta la città, ed è al momento limitato a un’area di 4 chilometri. L’auspicio, come ha sottolineato lo stesso Bini, è che anche altri Mercati possano seguire l’esempio di Testaccio e aderire a questa interessante iniziativa.

D’altronde, si tratta di un modo nuovo e all’avanguardia per far riscoprire ai cittadini la bontà e la varietà dei prodotti acquistabili al Mercato. Un modo, insomma, per rilanciare questi luoghi che stanno perdendo l’importanza che rivestivano un tempo e ai quali sempre meno persone fanno riferimento per i propri acquisti.

Categories: AgriCultura

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