Contro le fake news sull’alimentazione un portale dedicato dall’Istituto Superiore di Sanità

Published by Fabio Massimo Pallottini on

“Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci”, “l’ananas fa dimagrire”, “lo zucchero di canna fa meno male di quello bianco”. Sono tutte false credenze, alcune anche piuttosto antiche, ma che il web aiuta a diffondere e amplificare. A mettere in guardia sulle tante informazioni ‘fasulle’ che riguardano diete e cibo sono gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità che, alle fake news sull’alimentazione, hanno dedicato un’intera sezione sul portale online www.issalute.it.

A cominciare dalle presunte proprietà di alcuni cibi. La regina delle bufale sull’alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco: “Entrambi contengono esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti”. Che la pasta faccia ingrassare e l’ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni. Ma, al contrario, non esistono alimenti buoni nè cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell’ambito di una dieta sana e varia. Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perchè, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.

Con questa nuova iniziativa vengono confutate tante false notizie che non fanno altro che aggiungere confusione e insicurezza nei cittadini. Una delle fake new più devastanti è quella secondo la quale in Italia nessuno controlla la sicurezza degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole.

In realtà i controlli alimentari, nel nostro paese, sono efficaci e lo confermano anche i rapporti della Commissione Europea. Tali controlli sono applicati in ogni fase della produzione, lavorazione, importazione e distribuzione di alimenti.L’Ufficio alimentare e veterinario della Commissione Europea (Food and Veterinary Office), che ha l’incarico di verificare l’adeguatezza dei controlli sanitari eseguiti nei 28 Paesi membri dalle rispettive autorità, ha confermato l’efficacia del sistema italiano di garanzia della filiera alimentare.

Il sistema dei controlli è gestito su tre livelli: il Ministero della Salute programma il Piano Nazionale Integrato dei controlli che attraverso le regioni consente alle Aziende Sanitarie Locali – ASL di effettuare controlli lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola, tenendo conto della valutazione del rischio microbiologico, chimico e fisico. Gli operatori hanno la responsabilità della sicurezza dei prodotti attraverso procedure di autocontrollo che comprendono l’applicazione del sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) e che vengono verificate dalle ASL.

La rete nazionale dei laboratori (Istituti Zooprofilattici Sperimentali – IZS e Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale – ARPA) è all’avanguardia per quanto riguarda strumentazioni e preparazione del personale ed esegue analisi sui campioni prelevati capillarmente dalle ASL in ogni fase della lavorazione e distribuzione di alimenti, sia intesa come vendita che come ristorazione (ad esempio nelle mense). Inoltre, le procedure di controllo sulle importazioni sono rigorose e conformi con la legislazione europea.


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