Mais OGM: perché sì e perché no?

Published by Fabio Massimo Pallottini on

Apprendiamo che non c’è nessuna evidenza che il mais OGM sia rischioso per la salute di uomini e animali, così come per l’ambiente. Dopo anni di dibattiti, arrivano i primi dati completi sui quali basare future discussioni e scelte politiche: sono pubblicati sulla rivista Scientific Reports e ottenuti dalla più vasta ricerca su questa materia. Condotto da Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Pisa, lo studio ha analizzato i dati sulle colture negli Stati Uniti, Europa, Sud America, Asia, Africa e Australia a partire dalle prime, del 1996, fino al 2016.

Complessivamente sono stati studiati e confrontati oltre undicimila dati estratti da circa seimila articoli pubblicati su riviste scientifiche accreditate. Questa analisi fornisce una sintesi efficace su un problema specifico molto discusso pubblicamente. Lo studio ha riguardato esclusivamente l’elaborazione rigorosa dei dati scientifici e non l’interpretazione ’politica’ dei medesimi. Forse il dato più interessante è quello riguardante la resa che si stima incredibilmente superiore e ciò aiuta a ridurre contaminanti pericolosi.

Questo studio è sicuramente un passo in avanti per trarre conclusioni univoche, aiutando ad aumentare la fiducia del pubblico nei confronti del cibo prodotto con piante geneticamente modificate. Partire da qui, con tutta la cautela che il caso richiede, per giungere ad assumere decisioni obiettive e non vincolate da pregiudizi.

Certamente da dirimere la discrasia tra il divieto di importazione di questi prodotti (attualmente il 12% delle colture nel mondo è ogm e, in assenza di dati certi, finora 38 Paesi – 19 dei quali europei – hanno vietato queste coltivazioni) e la libera importazione di cibi ottenuti da ogm.

Il rischio che preoccupa in un mondo che mira all’obiettivo di ridurre a zero la fame è non da ultimo quello economico allorché si dovesse vedere minata quella bio diversità ancora garantita dalle piccole comunica agricole locali in luogo dello sviluppo smisurato di specie ibride.

La misura tra il rischio ed il beneficio fa e farà la differenza perché – è un principio che ricordo a me stesso ogni giorno – il principio di beneficenza deve sempre oltrepassare quello di non maleficenza.

Categories: AgriCultura

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